Divorzio: la scelta di un lavoro “part time” incide sulla quantificazione dell’assegno divorzile

La scelta di lavorare part time, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, può incidere sulla quantificazione dell’assegno di divorzio. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 23318 del 23 agosto 2021, ha così accolto con rinvio uno dei motivi sollevati dall’ex marito (in qualità di controricorrente) a carico del quale era stato posto un assegno di 600 euro in favore della moglie ed un altro di pari importo per la figlia maggiorenne ancora impegnata negli studi.

Un motivo accolto dalla Prima Sezione civile secondo cui nell’evidenziare lo squilibrio economico la Corte di appello aveva trascurato la circostanza che la ricorrente “pur essendo titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, presta la propria attività a tempo parziale”. “Tale circostanza – prosegue la decisione -, idonea ad orientare in senso diverso la decisione, in quanto verosimilmente incidente in misura tutt’altro che trascurabile sul reddito da lavoro della donna, non ha costituito oggetto di specifico riscontro”.

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