La tutela dei condòmini dall’aggressione dal rumore può trovare il suo fondamento anche nel regolamento che contiene le norme per l’uso delle cose comuni.Invero, il regolamento può disciplinare la diffusione del rumore all’interno del condominio. È la conclusione cui giunge la seconda sezione della Cassazione (ordinanza 13396/2024) che ha rigettava il ricorso di una condòmina, esercente di un’attività di bar/enoteca produttrice di immissioni acustiche oltre la normale tollerabilità , non consentite dal regolamento, avverso la sentenza di condanna del Tribunale alla cessazione dei rumori, dalle ore 24.00 per tutto l’anno fino alle ore 08.00, oltre all’installazione di opere per ridurre le emissioni e al risarcimento del danno. La Corte di appello riformava parzialmente la sentenza e ordinava la posticipazione della chiusura dell’esercizio oltre le ore 24.00 nei casi consentiti dall’autorità comunale per alcune festività.
In definitiva la Corte di cassazione ha condiviso il giudizio di merito per cui il regolamento condominiale , nel caso trattato, non può impedire ai condòmini l’esercizio , nell’immobile, di un’attività commerciale, ma può regolarne l’esercizio in modo da contemperare le esigenze abitative con quelle imprenditoriali, entrambe tutelate dall’ordinamento giuridico.
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