Con sentenza 22 giugno 2021, n. 128, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale, siccome immotivatamente ed eccessivamente compressiva del diritto all’azione giudiziale, la sospensione generalizzata di tutti i processi esecutivi aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore esecutato. La sentenza fornisce anche degli elementi per prevedere l’imminente decisione che la Consulta è chiamata ad emettere in relazione alla sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili a destinazione residenziale e commerciale.
La sentenza n. 128/2021 emessa dalla Corte Costituzionale il 22 giugno 2021 ha censurato come costituzionalmente illegittimo l’art. 54-ter del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 (come novellato dall’art. 13, 14° comma, del D.L. 31 dicembre 2020, n. 183, convertito dalla Legge 26 febbraio 2021, n. 21), nella parte in cui ha prorogato oltre il 31 dicembre 2020 la sospensione delle procedure esecutive aventi ad oggetto gli immobili adibiti ad abitazione principale del debitore e della sua famiglia.
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